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Indice Argomento: Modalità 1244735122 La musica modale è quel tipo linguaggio in cui, a differenza della musica tonale, i suoni sono più autonomi fra di loro, non subordinati l'uno all'altro ( dipendenti a se ), anche se esiste pur sempre un punto di riferimento. Per Modalità si intende una particolare disposizione degli intervalli di tono e semitono in una qualsiasi scala.
Nella modalità (o musica modale) il 7° grado dista, il più delle volte un tono intero dall’ottavo grado successivo. Perde con questo ( sempre il 7° grado ) la sua carica propulsiva verso quella che noi chiamiamo tonica che gli antiche chiamavano " Finalis ". Ma questa nota è priva di quel potere di attrazione tipico della tonica nella musica tonale.
Mentre nella musica Atonale i modi sono due ( Maggiore e Minore ), nella musica Modale sono otto. Su questi modi su fonda il repertorio del canto gregoriano. Se la melodia si svolge prevalentemente entro lo spazio tra una finalis ( tonica ) e quella superiore i modi si dicono autentici; se la melodia si svolge prevalentemente tra la quarta sotto la finalis e la quinta superiore i modi si dicono plagali.
Gli autentici sono anche chiamati con gli antichi termini Greci ( Dorico = Re; Frigio = Mi; Lidio = Fa; Misolidio = Sol ). I plagali sono chiamati con gli stessi nomi a cui è aggiunto il prefisso "IPO": Ipodorico; Ipofrigio; Ipolidio; Ipomisolidio.
La sensibilità modale non è propria solo della musica europea medioevale. Infatti ancora oggi la musica popolare di molti paesi presenta dei caratteri modali. Il recupero delle tradizioni popolari nasce dal bisogno avvertito dai compositori, di sottrarsi alle ferree leggi del sistema tonale. Quello cioè di poter variare la musica. |
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